Green Planet Radio Rock
Mai come in quest’ultimo anno il bombardamento quotidiano di notizie catastrofiche sui segnali che il pianeta sta mandando del suo pessimo stato di salute è riuscito a scuotere le coscienze dell’opinione pubblica.
Gli effetti ormai quasi irreversibili del riscaldamento globale del pianeta innescato a partire dalla rivoluzione industriale hanno assunto forme sempre più drammatiche: incendi devastanti, scioglimento di ghiacciai, allagamenti disastrosi, uragani sconvolgenti, inquinamento dei mari.
Il movimento Fridays for future si è sviluppato partire dall’intuizione di una ragazzina svedese per cui l’unico modo per sensibilizzare le coscienze di chi decide è quello di far capire con gesti concreti e scendendo nelle strade che le future generazioni non accetteranno passivamente la deriva imposta al pianeta dalle generazioni che le hanno precedute. E finalmente, forse troppo tardi, la coscienza della massa si sta risvegliando.
I segnali della pessima via imboccata dall’umanità nel suo rapporto con l’ambiente non erano a dire il vero mancati a partire dall’inizio degli anni 70 e le coscienze più sensibili in ambito artistico avevano iniziato a comunicare al grande pubblico questa inquietudine.
Nel 1970 ad esempio, scavando nei ricordi personali, iniziò a diffondersi a partire dalla Francia in tutta Europa Barbapapà il primo fumetto (poi anche cartone animato dal 1974) che avrebbe parlato direttamente ai bambini del rischio che incombeva sul pianeta.
Altresì è in quegli anni che le sensibilità di alcuni artisti pongono per la prima volta in musica le preoccupazioni riguardo al potenziale catastrofico futuro che si preannuncia per il pianeta a causa dell’intervento scriteriato dell’uomo sull’ambiente.
Da allora i brani che hanno affrontato il tema ecologico si sono moltiplicati nei decenni seguendo gli eventi storici e lo sviluppo delle coscienze dei singoli artisti di fronte ai vari episodi catastrofici e alle minacce latenti. Questa nuova rubrica “Green Planet Radio Rock” racconta la storia dietro alcuni di questi.