Calibro 35 – Gambetto di Re
Anfiteatro del Vittoriale – Gardone Riviera 23/07/2022
“Se non fossi stato compositore, avrei voluto diventare scacchista. Però ad alto livello, un pretendente al titolo mondiale. Allora sì, sarebbe valsa la pena di lasciare la musica e la composizione. Ma non fu possibile.” Ennio Morricone.
La sfida che i Calibro 35 hanno lanciato al Maestro Morricone, si sposta sui palchi italiani.
Nella caldissima serata di sabato 23 luglio il Tour a supporto di “Scacco al Maestro” l’album in due volumi dedicato al grande compositore romano è approdato all’ Anfiteatro del Vittoriale per il notevole cartellone di Teneramente (tra gli altri quest’anno ha ospitato Jeff Beck, Beth Hart, Michael Kiwanuka e Beck di cui potete leggere qui il live-report) , il festival che tra giugno e luglio si tiene a Gardone Riviera, l’elegante cittadina sulle sponde del Lago di Garda.
Ai toscani Esterina è toccato il privilegio di aprire la serata. Da anni portano avanti il loro progetto basato su canzoni d’autore adagiate su traiettorie post-rock e sul palco hanno dato sfoggio di una notevole presenza scenica e le ottime capacità strumentali hanno evidenziato la robusta struttura su cui poggia il loro repertorio. Un gruppo dotato di grande personalità che merita molta attenzione.
La partita a scacchi tra i Calibro 35 e il Maestro Morricone ha inizio intorno alle 22.
Per affrontare un avversario così forte il quintetto (non bisogna mai dimenticare il ruolo fondamentale che Tommaso Colliva svolge al mixer) allarga la formazione aggiungendo tre musicisti fondamentali: Sebastiano De Gennaro alle percussioni, Paolo Ranieri alla tromba e Valeria Sturba al violino, theremin e voce.
Arena fa scoccare il timer, un’apertura maestosa, una mossa temibile e difficile da affrontare.
Un vero Gambetto di Re! Al brano tratto da “Il Mercenario” e citato in “Kill Bill Vol. 2” i Calibro sottraggono l’imponenza del coro e danno maggior risalto alle marziali percussioni di Rondanini / De Gennaro e all’impeccabile chitarra di un Massimo Martellotta stasera molto defilato sulla sinistra del palco.
Con Svegliati e Uccidi con le sue traiettorie jazz-noir il gruppo gioca a colpo sicuro, essendo questo brano e Milano Odia più avanti in scaletta suo naturale terreno di caccia.
Passaggi nel Tempo (da “Il Grande Silenzio” e già contenuta in “Ogni Riferimento a Persone Esistenti…etc”) inaugura una quaterna di brani tratti da famosi western (Per Un Pugno di Dollari, Il Buono, il Brutto e il Cattivo e Per Qualche Dollaro in Più) dove il lavoro di ricerca sulla struttura, la trascrizione delle parti e quello sui timbri è pazzesco. Gabrielli si divide con grande abilità tra flauto e tastiere e fischia bene quanto Alessandroni fece sulle versioni originali, la tromba di Ranieri là dietro è perfetta.
– Come realizzasti il caratteristico timbro della pressa? – E.M.:“Con dei suoni elettrici ricavati con il Sinket in abbinamento alla chitarra elettrica stoppata ed effettata con un riverbero corto. Questa commistione creava un suono molto simile a quello della macchina”.
Massimo Martellotta ha appreso molto bene le tecniche inventate per La Classe Operaia Va In Paradiso: i suoni che escono dalla sua chitarra su questo brano sono incredibili, la riproduzione dei rumori che richiamano lo scorrere di catene dentro a ingranaggi meccanici è perfetto. Si materializza un ologramma dell’indimenticato Pino Rucher, che se potesse ascoltare il brano ne sarebbe davvero fiero.
La stessa maniacale cura per i dettagli viene riservata alla malinconica Cosa Avete Fatto a Solange e a La Lucertola che con Allegretto Per Signora completano una sequenza di brani del Morricone più lounge. La Lucertola (che ascolteremo nel Vol. 2) in modo particolare è uno dei brani piùaffascinanti scritti dal Maestro, elegante come un lungo abito da sera di seta, sinuoso e fortemente erotico. E’ un saliscendi di grande atmosfera, giocato su rapidi contrappunti di tromba e su una dolce melodia di archi e tastiere. Sembra un brano scritto da un altro gigante: Burt Bacharach. Siamo tutti consapevoli che la voce di Edda dell’Orso è insostituibile ma qui Valeria Sturba esibisce delle sorprendenti doti vocali ricalcandone perfettamente i vocalizzi alternandoli ai suoni simili emessi dal suo theremin. Un’esecuzione da pelle d’oca. L’inserimento di questo strumento nella tavolozza è geniale, la stessa tecnica viene nuovamente utilizzata in Metti Una Sera a Cena, ma prima di quel brano Valeria nuovamente modo di lasciare tutti a bocca aperta nell’inattesa Se Telefonando dove offre un’interpretazione pazzesca che vale una standing ovation. E i lucciconi di molti.
La sfida procede con mosse di grande astuzia e abilità. I pezzi si muovono sulla scacchiera in modo perfetto e senza esitazione. Su Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto vengono sovrapposti brani di interviste dove il Maestro si racconta, ed è un bel modo per evocarne l’imponente figura. Che si incontri il Morricone più psichedelico o quello più evocativo il risultato è sempre allineato alle attese.
La chiusura del set principale è affidata a L’Uomo dell’ Armonica, con Gabrielli in primo piano a rifare quella che fu la parte affidata a Franco De Gemini poi utilizzata in quella scena pazzesca di C’era Una Volta il West.
Tempo di far ripartire l’orologio e arrivano i bis aperti, dalla cantilena disturbante della dissonante Mio Caro Assassino a cui fa seguito Trafelato, il brano che molti anni fa aveva avuto il merito di dare il via all’avventura dei Calibro 35, è presentato in una versione mozzafiato, intrisa di atmosfere notturne care a Spillane e Chandler, dove il jazz-noise incontra la psichedelia, e molto, molto vicina alla versione originale.
La mossa finale è affidata al tema principale di C’era Una Volta Il West, dove ancora una volta la voce della Dell’Orso è sostituita dal theremin, che abbinato al sax contribuisce a rendere alla perfezione la grande solennità di questo pezzo di Storia della Musica.
I Calibro 35 sono l’unico gruppo in grado di affrontare la complessità delle partiture di Ennio Morricone. La serietà con cui hanno approfondito l’argomento, l’intensità e la qualità delle interpretazioni sono state fantastiche e hanno reso la serata al Vittoriale davvero indimenticabile.
Ma il Maestro è sempre stato un osso duro da affrontare a viso aperto, e la sfida a scacchi – pur adottando difese siciliane e audaci contrattacchi – che i Calibro 35 hanno lanciato contro di lui non poteva finire diversamente: la partita è patta.
Un risultato grandioso!