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Mauro Pagani – Issare le Vele

Durante tutta la serata di chiusura dell’edizione 2024 del MonfortiJazz tira una piacevole brezza leggera che permette al favoloso gruppo di musicisti che accompagna il maestro Mauro Pagani di issare le vele e salpare per un viaggio nella storia della musica italiana.
Per una sera l’Auditorium Horszowski si trasforma in un bastimento che vagabonda sinuoso per mari e per stelle sfidando sfacciatamente lo spazio ma soprattutto il tempo.
Quarant’anni fa usciva quello che si può facilmente ritenere il disco più importante della musica italiana, “Crêuza de Mä” di Fabrizio de Andrè scritto a quattro mani con Mauro Pagani e da quest’ultimo anche prodotto. “La Mulattiera di Mare” fu un vero spartiacque della musica, un disco dove strumenti etnici dell’area mediterranea e araba si univano a quelli tradizionalmente rock e a registrazioni sul campo, molto innovativo nelle sonorità tanto da suonare attuale e fresco ancora oggi.
Cantarlo interamente in genovese, una delle lingue più parlate nell’area mediterranea durante secoli di viaggi e scambi commerciali fu un’idea che si rivelò vincente e consegnò alla Storia i sette magnifici brani che compongono il disco.
Per la tournee attuale dell’ex PFM l’album del 1984 è però solo un punto di partenza.
All’interno dello spettacolo trovano il giusto spazio altri brani frutto della collaborazione con Fabrizio De Andrè e altre chicche ben eseguite da una formazione che comprende Walter Porro a tastiere, fisarmonica e direttore musicale del concerto, Claudio Dadone a tutte le corde possibili, Giovanni “Joe” Damiani a batteria e percussioni; Max Gelsi al basso e Mario Arcari ai fiati. Ci sono Badara Seck ed Elena Nulchis, coristi e co-protagonisti della serata, il primo perfetto a coinvolgere il pubblico durante gli “approdi africani”, la seconda più misurata ma altrettanto brava nelle parti in duetto o a sostegno della voce di Mauro che in alcuni frangenti appare un po’ segnata dal tempo ma forse proprio per questo motivo ancora più tenera e sincera.
Il concerto si rivela un vero e proprio viaggio attraverso la storia italiana e ai suoi anni bui, La Domenica delle Salme, Don Raffaè, e internazionale: al vertice della serata una profonda e toccante Sidún, vergognosamente attualissima.
Neutte arriva da un progetto con Faber “mai realizzato perché era la persona più pigra del mondo” e Davvero Davvero dal suo album da “Passa la Bellezza”, il suo album solista più famoso.
Le rotte geografiche si interrompono nel bis per lasciare spazio alle coordinate temporali:dal glorioso passato con la PFM arriva una Impressioni di Settembre molto bene eseguita e Forever Young chiude il concerto con una nota forse un po’ troppo amara.
L’edizione di MonfortinJazz ’24 aperta dal grande Fantastic Negrito e chiusa ieri sera da Mauro Pagani sarà ricordata per l’ottima scelta degli artisti in cartellone, per i sold-out che ha fatto registrare e per la sempre perfetta organizzazione degli eventi.
L’appuntamento al favoloso Auditorium Horszowski è per il prossimo anno, buona estate a tutti!

Roberto Remondino

"Wishin' and hopin' and thinkin' and prayin' Plannin' and dreamin' each night of her charms That won't get you into her arms So if you're lookin' to find love you can share All you gotta do is hold her and kiss her and love her And show her that you care".