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Gli Spiriti Guida di Cristina Donà all’Hiroshima

Fa tappa all’Hiroshima Mon Amour di Torino lo spettacolo “Spiriti Guida” di Cristina Donà con Saverio Lanza

Se dovessi indicare un nome che negli ultimi venticinque anni abbia rappresentato novità e raffinatezza nel pop italiano, non avrei indecisioni: Cristina Donà. A partire dai suoi primi album (Tregua e Nido, del 1997 e 1999 rispettivamente), il suo stile si è rivelato subito molto personale e in continua evoluzione, con una ricerca costante nei suoni e negli arrangiamenti. Del resto, le collaborazioni che costellano la sua carriera artistica non lasciano adito a dubbi: Samuel, La Crus, Manuel Agnelli e Ginevra Di Marco per rimanere in Italia; se includiamo anche il panorama estero, allora emergono nomi del calibro di Davey Ray Moor (Cousteau) e dell’icona prog Robert Wyatt. Artisti di vaglia, che certo non hanno ragione di legarsi a musicisti che non ritengano alla propria altezza.

E ormai da diversi anni è stabile e continua la collaborazione con Saverio Lanza, polistrumentista dalla tecnica sopraffina, nonché validissimo compositore ed arrangiatore, rivelatosi fondamentale nel far emergere nuove sfumature nello stile della Donà, che ha raggiunto una dimensione musicale perfetta per i propri testi, in cui racconta la realtà delle cose e dei sentimenti in modo etereo, a tratti sognante e persino un poco stralunato, sempre lasciando alla leggerezza il ruolo di cifra stilistica dominante.

Con “deSidera” pubblicato da circa tre anni, il nuovo tour è molto lontano dal voler insistere sui brani più recenti e prende invece le mosse dall’inizio della carriera, quando Cristina Donà era sconosciuta al grande pubblico e cantava cover nei piccoli locali. Proprio le cover sono lo spunto che conduce agli Spiriti Guida (da cui il nome dello spettacolo), cioè gli artisti che le sono stati faro ed ispirazione: da Fabrizio De André a Björk, passando per Radiohead e CSI.

Nel concerto trovano il loro spazio numerosi successi personali: tra i tanti, “Universo”, “Goccia” (cantata parte in italiano, parte in inglese) e “Desiderio”, in un crescendo di intensità e vibrazioni sonore, acustiche ed elettriche, che la Donà cavalca ora con dolcezza, ora con grinta, coinvolgendo il pubblico con la sua capacità di raccontare e raccontarsi, non senza un pizzico di autoironia.

Uno degli Spiriti Guida di Saverio Lanza, Claudio Monteverdi, appare portando con sé l’aria “Lamento di Arianna”, unico frammento giunto sino a noi della tragedia “L’Arianna” del compositore cremonese: Cristina Donà la interpreta – ovviamente – in chiave pop e ne trae spunto per immaginare che l’eroina, abbandonata a tradimento da Teseo sull’isola di Naxos, invece di arrendersi al proprio triste destino sfrutti le proprie doti atletiche per fuggire dall’isola prima a nuoto, poi in bicicletta, infine correndo, per raggiungere Ibiza, dove già in quei tempi antichi l’atmosfera era festaiola e i DJ facevano ballare i giovani al ritmo dei Bee Gees, mentre Arianna, con le parole dei Blondie, racconta come l’amore che aveva si sia trasformato in un disastro. E’ l’introduzione a “Triathlon”, la hit che ha sancito il successo di massa della Donà, trasformata in medley con l’innesto di “Saturday night fever” e “Heart of glass”. Ma “Triathlon” è anche auspicio di liberazione delle donne dalla paura: che finalmente possano fare uso delle proprie capacità atletiche per la pura gioia di farlo, non per fuggire da minacce e violenze.

Il pubblico è divertito, anche un poco spiazzato: gusta lo spettacolo sino all’ultima nota e insiste per il bis. Donà e Lanza tornano sul palco per una “Stelle buone” particolarmente intensa, a cui segue “Invisibile”, gioiello assoluto e degna conclusione di un concerto capace di conquistare orecchie e anima.

Cristina Donà feat. Saverio Lanza
06/06/2024 Torino, Hiroshima Mon Amour
Spiriti Guida

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Author: Stefano Barni
« di 11 »

Stefano Barni

Curo le foglie. Saranno forti, se riesco a ignorare che gli alberi son morti.