Nella Spira – Daniela Pes
Valdagno 21-7-2023
La parola migliore che viene sulla punta della lingua per definire il concerto di Daniela Pes visto ieri è “poderoso”, che non è solitamente l’aggettivo più utilizzato quando si parla di musica d’autore, ambito nel quale il recente premio Tenco per miglior opera prima potrebbe rischiare, al di là della meritata vetrina offerta, di racchiudere l’arte della Pes.
Siamo da tutt’altra parte, la proposta dell’artista gallurese è globale e deve ambire ad una scena internazionale perché lo merita.
Un linguaggio il suo allo stesso tempo sofisticato ma con radici nel popolare, frutto di ricerca ma che si fonda su un talento naturale che sgorga spontaneo in ogni momento dell’esibizione, un disegno elaborato ma estremamente viscerale.
Daniela canta e incanta mentre presa da sacro furore affonda i suoi “artigli”su laptop, mixer, effetti e altri alambicchi elettronici, non ultima una Telecaster, utilizzati per creare un territorio magico e affascinante, sospeso tra l’avveniristico e l’ancestrale.
Al suo fianco, necessario e capace, il supporto di Maru artista siciliana di musica elettronica che permette, in un virtuale matrimonio tra le isole, la ri-creazione del mondo sonoro raccolto in “Spira” l’album di esordio che corona gli anni di lavoro preparatorio svolto dalla Pes.
L’incontro e la collaborazione con il conterraneo Jacopo Incani a.k.a Iosonouncane, iglesiente di Buggerru, produttore e arrangiatore dell’album, ha portato quel quid che ha permesso a Daniela di portare a compimento, innestandolo su un talento indiscutibile, un lungo tragitto fatto di studi, ricerca, e rigoroso lavoro sul suono e sulla parola che è un melange di gallurese, sardo antico, italiano ed invenzione fonetica.
Ed inevitabilmente mentre impattano sulle sinapsi i brani di “Spira”, profondi e sinuosi, capaci di suscitare emozioni immediate ma durature, viene da pensare ad altri artisti nati e cresciuti su isole, via dalla pazza folla, a partire dallo stesso Iosonouncane il cui status è ormai indiscutibile, fino a star come Bjork e Sigur Ros che hanno trionfato alle loro condizioni, forti di un linguaggio inconfondibile ma capace di comunicare a tutti i livelli ad un pubblico estremamente vasto al di là della lingua – reale, inventata, antica, poco nota- utilizzata.
Perché parlano ad un livello profondo che va a cercare le radici comuni dell’umano genere oltre la cultura di appartenenza, e per questo sono in grado di raggiungere chiunque abbia le orecchie aperte e curiose.
Anche Daniela Pes ha questo potenziale e la standing ovation del pubblico al termine dell’incantesimo che ci ha avvolto parla chiaro, così come i dischi andati a ruba e la coda in attesa per conoscerla e ringraziarla.
Daniela Pes può e deve ambire in alto, fuori dai confini di questo paese, ne ha gli strumenti e la forza.
Quello che era un ruscello è diventato un fiume ma può e deve diventare mare.
“Spira” merita tutta la vostra attenzione, cercatelo.
Photo Credit ©Piera Masala