ItalianaReviews

Cosmo – “La terza estate dell’amore”

“E se questo è un gioco, è il gioco più importante del mondo. Perché il sacro, la magia, i rituali, le celebrazioni collettive non le sostituiremo mai con il lavoro, la carriera, il successo, l’igiene…l’igiene…ballo e cambio la realtà”. Sono queste le parole che racchiudono perfettamente il senso, lo scopo, l’obiettivo e il risultato dell’ultimo album di Cosmo. Parole estrapolate dal testo di: “Io ballo”, decima traccia delle dodici canzoni della tracklist de: “La terza estate dell’amore”, suo quarto album solista. L’ex professore di Storia di Ivrea, continua la sua scalata verso la sua concezione di musica, sempre più slegata dal suo amore per i cantautori di inizio carriera e sempre più lanciata verso il mondo dei club, della musica elettronica, usata con lo scopo di emanciparsi dai mille legacci della quotidianità, in un percorso di esaltazione personale e collettiva di baccanali dionisiaci che permettano un’espiazione e purificazione nel ballo, nella godereccia perdita di inibizioni, sprofondando nella cultura del sacro tipica del mondo pagano, “dei greci e dei latini” per citare il santino di Battiato (che Marco Jacopo Bianchi alias Cosmo sono sicuro tenga al calduccio in qualsiasi tasca di qualsiasi pantalone indossi). Un album, però, molto politico. Perché Cosmo avrà anche smesso di giocare a fare il cantautore ma non è mai stato così libero. Libero di fare politica nel suo significato più profondo di res pubblica. Libero di non voler stare zitto rispetto a quanto la nostra società ha dovuto subire nell’ultimo anno causa pandemia. Sulla perdita del valore della socialità. Sullo smarrimento avvertito da molti, sulla perdita del significato della parola “vita” o della parola “essere umano”. Travolti dal vortice di “produci, consuma, crepa” (tanto per citarne un altro di santino, sì, quello che vive in montagna, proprio lui). “Chi si incazza per la musica là fuori poi si spara tutto il giorno il rombo dei motori” canta in “La musica illegale”. Una di quelle canzoni che se esistesse una resistenza di giovani socialmente attiva come nei decenni passati sarebbe subito diventata un inno generazionale da cantare in piazza. È tutto questo il leitmotiv dell’album. A partire dal nome. Cosmo ha voluto candidarlo per diventare l’incipit di una nuova estate di libertà. La terza a suo dire. Dopo la “summer of love” degli anni ‘60 e dopo quella dei rave degli anni ‘90. Tutto va in quella direzione. Dall’aver voluto far risuonare l’album in enormi posti vuoti che un tempo sarebbero stati pieni. Dal rifiutarsi di fare concerti con il pubblico seduto, ripiegando piuttosto sugli “incontri dell’amore”, dove poter parlare e guardare negli occhi il suo pubblico e berci una birretta assieme. Persino la sua invettiva verso le radio e il business discografico, che a prima vista può sembrare quasi un po’ retorico (perché non rilasciare singoli quando hai a disposizione dei pezzi come “Antipop” e “La musica illegale”?), rientra nel più sistemico discorso di opposizione naturale allo status quo dominante che relega la cultura e gli artisti “che tanto ci fanno divertire” (terza citazione…) a dei saltimbanco. Il tutto senza rinunciare a dei pezzi appiccicaticci come una bubble-gum sulla bocca di una giovane donna che gioca ad essere provocante in un film di Sofia Coppola. A cosa porterà in futuro una visione così a fuoco e un progetto così preciso? Continuerà ad essere sempre più fuori dagli schemi, continuando a migliorare la sua tecnica compositiva quantitativamente e qualitativamente, magari mischiandosi sempre più con il suo progetto gemello Ivreatronic? Oppure tornerà sui suoi passi sposando un ibrido tra tradizione cantautoriale ed elettronica come in passato? Non ci resta che godere di un lavoro molto ben fatto e ringraziare la sua etichetta discografica “42 Records” che permette ad un artista da palazzetto di essere libero di sperimentare e di permettersi di fare uscire un album senza anticipazioni in un periodo in cui non è possibile fare concerti. Non ci resta che godere della colonna sonora dell’estate 2021. L’estate in cui usciremo di casa e non più sul balcone. La terza estate dell’amore.

Andrea Castelli

“All I want in life is a little bit of love to take the pain away, getting strong today, a giant step each day” (“Ladies and Gentlemen we’re floating in space” - Spiritualized)