Il primo vero mago del Cinema.
Bentornati. Oggi vi porto alle lontane origini della storia del cinema, ma non vi parlo, come sarebbe ovvio, dei Fratelli Lumiere, ma bensì di una figura forse meno nota, ma a cui dobbiamo l’invenzione degli effetti speciali, Georges Melies.
Marie-Georges-Jean Méliès nasce l’8 Dicembre 1861 a Parigi da una famiglia benestante della media borghesia. Il padre (Francese) e la madre (di origine Olandese), erano i proprietari di una fabbrica di scarpe e stivali su Boulevard St. Martin.
Grazie alla buona posizione economica della famiglia, Georges ebbe la possibilità di frequentare ottime scuole Parigine, con un indirizzo classico, il che costituisce una eccezione tra I pionieri della cinematografia, generalmente considerati all’epoca illetterati senza istruzione.
La vena artistica di natura fantastica e’ evidente fin dalla piu’ giovane eta’: Georges viene sovente colto dagli arcigni insegnanti dell’epoca a disegnare immagini surreali sui quaderni scolastici durante le lezioni, incorrendo nelle inevitabili punizioni. A dieci anni costruisce un teatrino di marionette animate da un complesso meccanismo, e nei 5 anni successivi realizza automatismi sempre piu’ sofisticati, ancora nel campo delle rappresentazioni artistiche e teatrali.
Dopo una breve parentesi nella fabbrica paterna, e tre anni di servizio militare obbligatorio, il padre lo manda a Londra, a lavorare presso un amico di famiglia come fattorino, per migliorare la lingua Inglese. Qui entra per la prima volta in contatto con l’arte dell’illusionismo, iniziando a frequentare il teatro di John Maskelyne, e sviluppando quella passione che lo accompagnera’ per tutta la vita.
Nel 1885 torna a Parigi, e torna a lavorare nell’azienda paterna; nello stesso anno sposa Eugene Genin. Anche a Parigi continua a coltivare la sua passione per l’illusionismo, frequentando il Famoso teatro di Jean Eugene Robert Houdin (da non confondersi con Harry Houdini) ed anche la scuola di prestidigitazione di Emile Voisin. Nel 1886 proprio grazie a Voisin si esibisce per la prima volta davanti al pubblico in uno spettacolo di illusionismo presso la Cabin Fantastique del Museo delle cere Grevin.
Nel 1888 Georges cede la sua parte della fabbrica di famiglia ai due Fratelli, e con il capitale acquisito acquista il Teatro Houdin, e ne avvia un rimodernamento degli obsoleti meccanismi e attrezzature illusionistiche. Nella decade successiva Georges inventa oltre trenta nuove illusioni meccaniche, e rilancia il teatro che dopo la morte di Robert Houdin aveva visto un inesorabile declino. Sempre nello stesso periodo Melies collabora in qualità di disegnatore con il giornale di orientamento liberale La Griffe.
Nell’inverno del 1895 avviene il primo contatto con la novella arte della cinematica: Georges partecipa ad una dimostrazione privata, offerta dai Fratelli Auguste e Louis Lumiere ad alcuni proprietari di teatri cittadini. Profondamente impressionato dalle nuove potenzialità’ offerte da quel nuovo concetto, Melies offre ai Fratelli Lumiere 10,000 franchi (circa 80,000 Euro attuali) per una delle loro machine, ma i Lumiere rifiutano l’offerta. Georges non si da per vinto, e viaggia alla volta di Londra dove acquista una macchina simile a quella dei Lumiere dall’industriale Robert Paul, insieme a un notevole numero di cortometraggi su pellicola realizzati dalla Edison Manufacturing co.
Nella primavera del 1896 il Teatro Houdin inizia ad alternare proiezioni cinematografiche agli spettacoli di illusionismo dal vivo. Melies inizia anche a studiare i meccanismi e gli aspetti tecnici della cinematografia, e modifica personalmente il proiettore trasformandolo in una cinepresa; e’ anche costretto ad imparare a processare I negativi, per sopperire alla mancanza a Parigi di laboratori per lo sviluppo delle pellicole. Nel 1897 la Gaumont e la Pathe iniziano a produrre e mettere in commercio cineprese sempre piu’ avanzate, e Melies abbandona il suo progetto e si orienta verso una di queste.
Nei 15 anni successivi Melies gira oltre 500 pellicole della durata variabile tra meno di un minuto fino a quasi un’ora, nella maggior parte delle quali recita personalmente uno o piu’ ruoli. Tutti I suoi lavori si incentrano esclusivamente sulla ricerca e sperimentazione di nuovi effetti speciali, a discapito della trama; nelle sue pellicole Melies mette a punto tecniche di ripresa che costituiscono le line guida per la realizzazione di molti effetti speciali per migliaia di pellicole nei decenni a venire e usate ancora oggi: stop motion (la tecnica di fermare la ripresa e cambiare qualcosa nel campo per dare l’impressione che un oggetto o una persona sia scomparsa, apparsa o cambiata improvvisamente), time lapse (una serie di fotografie in sequenza per dare l’impressione di una scena in movimento), esposizione multipla (la tecnica di filmare due o piu’ volte la stessa pellicola schermando via via alcune zone del fotogramma, per far apparire insieme soggetti filmati in tempi e luoghi separati) con questa ultima tecnica Melies gira un cortometraggio intitolato “L’homme orchestre” in cui compare una orchestra di sette elementi che suona diversi strumenti, ed in cui tutti I componenti sono interpretati da Melies stesso.
Nel 1896 in societa’ con Lucien Reulos fonda la Star Film Co. Tra I primi cortometraggi che distribuisce figura uno dei lavori piu’ popolari di Melies: “Une nuit terrible” in cui un ospite di un Hotel vive un incubo in cui viene attaccato da un gigantesco insetto. Nello stesso anno Melies e Reulos avviano la costruzione di una nuova area a Montreuil, con spazi più ampi e meglio illuminati rispetto al teatro Houdin.
La Star Film venne fondata con la chiara intenzione di fare concorrenza alla Lumiere Films, che in quegli anni proiettava I suoi film al Grand Café’. Mentre la Lumiere si orientava verso lavori di natura documentaristica, con inviati in diversi paesi del mondo per documentare usi e culture locali, la Star era chiaramente orientata verso un approccio piu’ artistico e di impatto visivo.
Nel 1899 Melies produce la sua pellicola piu’ famosa: “Cinderella” tratta dall’omonima fiaba. Il film dura sei minuti, e viene girato in ambientazioni e riprese diverse (la maggior parte dei suoi film vengono invece girati in una sequenza unica e in un solo ambiente); la pellicola viene distribuita in diversi paesi Europei e negli Stati Uniti, e raggiunge una rilevante notorieta’.
Con il passare degli anni, Melies continua a raffinare le sue tecniche e continua la sperimentazione. I suoi lavori diventano via via sempre più sofisticati, e le illusioni sempre più realistiche. Alcuni cortometraggi degni di nota: “Apres le bal” con una delle prime scene di nudo della storia del cinema; “Un homme de tetes” in cui Melies gioca con quattro teste, tutte con le sue sembianze; “La tentation de Saint-Antoine” dai contenuti satirico / religiosi; “Le voyage dans la lune” tratto dal romanzo di Jules Verne, e con la celeberrima scena in cui un proiettile si conficca in un occhio di una luna con una faccia umana.
Con l’inizio della distribuzione dei suoi film oltreoceano, Melies apre anche una sede a New York, gestita dal fratello Gaston, per diferendere I diritti d’autore dei suoi film; molte sue pellicole infatti erano state illegalmente duplicate dalla Edison Manufacturing (con il benestare di Thomas Edison) e distribuite nel mercato Statunitense.
Dal 1907 Melies torna ad occuparsi di effetti teatrali, oltre che di cinema, e un anno dopo la Star Film entra a far parte di un conglomerato internazionale presieduto da Thomas Edison, e con diverse altre case cinematografiche Americane ed Europee. Continua anche a produrre diverse pellicole, di durata e complessita’ sempre crescenti. Nello stesso anno presiede il congresso degli editori cinmetografici Europei a Parigi, il cui obiettivo e’ di contrastare il monopolio mondiale instaurato da Thomas Edison.
L’anno successivo Melies sigla un accordo di distribuzione con Charles Pathè che si rivelerà fatale per la sua attività e per le sue condizioni economiche. Lo scarso successo delle pellicole prodotte successivamente, un notevole debito accumulato dal fratello nella sua attività di oltreoceano, e una clausola del contratto permisero alla Pathè di appropriarsi dello studio di Montreuil e del teatro Houdin, lasciando Melies con ben poche risorse disponibili. Nel 1925, ormai povero e dimenticato Georges e la sua seconda moglie Jehanne D’arcy (che recito’ anche in moltissimi suoi film) aprono un negozio di giocattoli e dolciumi nella hall principale della stazione parigina di Montparnasse.
Ma solo due anni dopo, grazie ad una intervista ad un giornalista per un libro sulla storia della cinematografia, inizia un rinnovato interesse per I suoi lavori, e nel 1929 viene invitato ad un gala in suo onore, dove vengono celebrati la sua carriera e il suo contributo alla cinematografia. Due anni dopo gli viene conferita la Legion d’Onore, il riconoscimento gli viene consegnato da Luis Lumiere in persona. Nel 1932 gli viene offerta una residenza al castello di Orly, casa di riposo per artisti, dove Melies si trasferisce con sua moglie. Georges Melies lascia questo mondo il 21 Gennaio 1938, e viene sepolto al cimitero di Pere Lachais a Parigi.
Degli oltre 500 film di Georges Melies soltanto duecento sono arrivati fino a noi, ma le sue tecniche di ripresa hanno costituito una innovazione assoluta nel campo della cinematografia, e Melies si puo’ davvero considerare il vero e unico primo mago della pellicola.
Nel 2007 lo scrittore e illustratore Americano Brian Selznick cita George Melies e I suoi ultimi anni di vita nel suo romanzo “The invention of Hugo Cabret”, e quattro anni dopo Martin Scorsese dirige “Hugo” tratto dal libro, e nel quale Melies viene superbamente interpretato da Ben Kingsley.
“Viens rêver avec moi”