Andrà tutto benino parola di Davide Toffolo
Eccoci arrivati oltre la metà di settembre, è il diciotto del corrente mese anno domini 2020 che sembra sia stato scritto, diretto ed interpretato rispettivamente da Stephen King Ink, Neil Gaiman, David Lynch e Robert Pattinson; detto ciò il mondo ha ripreso a girare un pò più lentamente ma gira ugualmente, le coste sabbiose italiane han visto famiglie di bagnanti grigliare carne e melanzane, sui monti con Annette le merende sinoire han invaso la bacheche dei social, il gossip non è mancato come ogni estate che si rispetti, però, c’è un però, non si riesce a riportare in auge il Festivalbar e, di certo il Covid19 non ha aiutato la pratica, dovrò accontentarmi dei miei ricordi di ragazzo magari scrivendoci un racconto o un libro un giorno.
Ma bando alle ciance siore e siori, venghino, venghino nell’incredibile contea di Rivoli, l’incredibile plaza de Il Circolo Della Musica.
Questa sera suonerà, canterà e ballerà Davide Toffolo dei miei amati da sempre e per sempre Tre Allegri Ragazzi Morti; nella mia cameretta con Mostri e Normali in sottofondo indossando mutandine di chiffon scolpisco la mia Banana come Picasso, mi riempo di profumo e umetto l’ascella di talco profumato, dress code semplice ed efficace e via nella Banana Car sfrecciando dietro le viuzze strette, fangose e contorte del Castello di Rivoli arrivo in testacoda nel parcheggio sottostante il Circolo Della Musica, con scatto alla Carl Lewis circumnavigo la struttura, mascherina in volto e gel d’ordinanza sulle mani e via in pole position, mia amata prima fila, mancavi come i friarielli sulla pizza.
Nell’attesa Paolo Pavan allestisce una postazione fotografica da lui denominata Angiei8998 mentre Steve Kitkars con sguardo vigile, appunta, osserva, studia meditabondo secondo me in attesa di leggere in futuro sue mirabolanti avventure pan-soniche.
L’ora X si avvicina ed al mio cospetto si avvicina il bel e fascinoso Simone Parato compagno di inenarrabili prime file accompagnato da una Lady in perfetto ed ammirevole caschetto nero corvino che mi porta alla mente i film degli spensierati anni 80 con soundtrack meravigliose, ah amato Boy George.
Sullo sfondo del palco una gigantografia incornicia la foto di due amanti di una pellicola dimenticata degli anni 30/40 che si baciano appassionatamente nonostante la mascherina ante litteram, sulla destra del palco una chitarra acustica, un tavolo con oggetti vari, manca solo El Tofo aka Davide Toffolo e viceversa.
Si spengono le luci ed arriva in forma smagliante il protagonista della serata; ecco Davide Toffolo con indosso dei bellissimi shorts da tennista anni 80 che metteno in evidenza delle gambe davvero meravigliose, tonica massa muscolare, forma affusolata e possente e quella leggera peluria bionda che stimola un’eccitante carezza, il busto è rivestito da una camicia a quadri grunge, immancabile maschera e cappellino da baseball con gufo ornamentale.
Il nostro cantore imbraccia l’acustica a mo’ di Woody Guthrie, sul retro campeggia l’effige della cumbia e davanti si scorge una figura femminile che ci sorride dal suo piccolo cinema onirico.
Davide comincia il suo atipico ed originale show nel migliore dei modi possibili; si comincia con La Ballata Delle Ossa brano tratto da Primitivi Del Futuro meraviglioso album reggae del combo di Pordenone, è la volta di Puoi Dirlo A Tutti dove in acustico le note del brano cullano amorevolmente il corazon espinado.
Noi sulle nostre poltroncine dopo quest’intima introduzione siamo calienti ed affamati, Davide si spoglia dell’iconica maschera, le foto di rito giustamente s’interrompono ed io di seguito non descriverò e svelerò le fattezze del nostro supereroe preferito.
Con una serie di diapositive Davide Toffolo ci illustra con uno storytelling tipico dell’entroterra friulano tra vaudeville e stand up comedy la genesi ed il contenuto della sua ultima fatica letteraria/fumettistica Andrà Tutto Benino.
All’interno delle tavole del fumetto in formato smartphone El Tofo da voce direttamente al Covid19, lui ci racconta del suo arrivo nella nostra penisola provando stupore per i nostri usi e costumi, ma, al contempo capiamo che il nostro paese per lui è ospitale e si ambienta senza difficoltà, vediamo le sue sembianze che Toffolo rende simpatiche addirittura ed ogni tavola e illustra con perizia e quel tratto inconfondibile che mi accompagna dal primo fumetto che comprai di Toffolo.
Negli intermezzi dell’innovativa e coinvolgente narrazione vediamo anche una serie di diapositive dedicate agli uccelli, El Tofo ci proietta nel meraviglioso mondo dell’ornitologia incantandoci e incuriosendoci su merli, cinciallegre, colibrì, passeri e passere: il giorno seguente comprerò un binocolo per cominciare a fare birdwatching.
Lo spettacolo procede con altre canzoni del combo mascherato e noi pubblico affamato cominciano a cantare gli inni della nostra adolescenza mai finita, Alle Anime Perse risuona sulle mura con la sua melodia mandata a memoria e la storia d’amore al suo interno tenera e dolce, Occhi Bassi è l’anthem che fa partire claphanding e con il pubblico diviso a metà che supporta il canto ispirato di Davide e sulla mia guancia destra una lacrima scende ad imperlare ricordi di quando avevo poco più di vent’anni, Vivere Fuggendo de Il Pan Del Diavolo ci porta virtualmente in posti lontani con le nostre amate compagne o compagni amorosi stipati dentro al frigo.
E poi mentre il cuore è sempre più caldo, gli sketch proseguono e Covid19 gira per le strade caparbio e curioso; di seguito arrivano Dimmi cover riuscita eccome dei The Smiths, ancora tordi e fringuelli sullo schermo e forse chi lo sa se capiremo Di Che Cosa Parla Veramente Una Canzone cantandola per l’ennesima probabilmente lo riusciremmo a capire ma anche no; poi spuntano sullo sfondo tra un volatile e l’altro foto dei concerti punk hardcore di quando ci si poteva toccare sudati e gioiosamente maleodoranti con El Tofo che accenna salti alla Zazzo dei Negazione, scopriamo con la scienza com’è difficile attuare la nebulizzazione in tempi pandemici, ma poi i Tre Allegri Ragazzi Morti in quarantena a distanza han scritto la stupenda Quando fotografia perfetta di questo periodo con un messaggio di speranza davvero bellissimo ed importante, più che altro vivido e vitale.
L’aria è estatica di good vibrations Davide Toffolo ci riporta sul pianeta Terra come lo conoscevamo prima della pandemia, esorcizzare un evento nefasto è la lezione che El Tofo ci dona in più con la canzone che forse più di ogni altro periodo ha una valenza immortale, parlo de Il Mondo Prima che viene cantata a squarciagola da tutti perchè tutti noi Ragazzi Morti la conserviamo per i momenti difficili.
Andrà Tutto Benino è uno spettacolo che ha donato una serata di quelle che rimarranno scolpite nella mia corteccia cerebrale per sempre capito nefasto 2020.
Cominciamo a riprenderci il nostro spazio poco alla volta ed il modo di comunicare di El Tofo dalla prima volta che lo vidi con i suoi compagni d’avventura mi ha sempre donato la spinta giusta a ricominciare con grinta, forza e l’adrenalica follia che mi contraddistingue nei momenti più difficili della mia esistenza.
Grazie a Gianluca Gozzi per avere organizzato questo evento atipico, ed un accorato abbraccio virtuale ancora a Davide Toffolo che vent’anni fa mi fece capire di essere da sempre un allegro ragazzo morto, bastava solo cominciare a vivere mi suggerì, misi in pratica quel consiglio, e, ancora oggi ricordo quelle parole mentre ad un fine live riempiendomi di gadgets della band mascherata a fine concerto madido di sudore mi sentivo più vivo, bello e sensuale che mai.
Mi rimetto in marcia verso casa salutando animatamente e calorosamente gli amici.
Ho ancora l’argento vivo in corpo ed ho voglia di ballare, non si possono ancora sfoggiare passi di danza nei locali così scovo una fabbrica di manici per tazzine da caffè abbandonata dal 1985.
Come Ren McCormack con nello stereo della Banana Car una compilation di hits soul, funky r’n’b degli anni 80 degni di The Vibes di Massimo Oldani mi spertico in passi di danza sfumati con scaldamuscoli e canottiera grigio mélange, il sound corroborante rimbalza sull’acciaio arrugginito dell’obsoleta e fatiscente struttura, poi d’un tratto la musica si interrompe crudelmente ed inaspettamente, un fulmine squarcia il cielo e alle mie spalle spunta un’ Impala del 1967 nera come la notte, strabuzzo gli occhi e vedo scendere in tuta nera adamitica Tura Satana, imbastiamo una breve lotta con mosse di Kung-Fu alla Judo Boy con tanto di ralenty, poi improvvisamente entrambi ci rendiamo conto che alle 2:54 del 19/9/2020 e per effetto di un wormhole nel 19/9/1920 avremmo dovuto incontrarci nello stesso luogo, alla stessa ora e nello stesso meridiano quest’oggi di un domani di un futuro passato esattamente il 19/9/2120 per ritrovarci con Otto Preminger e Russ Meyer per cercare di sovvertire un distopico spaccio di cioccolata all’nduja che provoca una orripilante dipendenza fisica, psichica, mentale e lombare.
Ma questa è un’altra ed ed incredibile storia ragazze e ragazzi.
Stay tuned from more Rock n Roll e rimanete sintonizzati per nuove strabilianti e sfavillanti avventure galactic rock…