Batman Pt. 2. “Batman Is Riled”
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Bentornati. Il grande ritorno del nostro eroe avviene nel 1989, quando Tim Burton dirige per la Warner Bros “Batman” con Michael Keaton (Batman), Kim Basinger (Vicky Vale) e un immenso Jack Nicholson nei panni del Joker; da notare anche Michael Gough, uno dei pilastri della Hammer, nei panni del fedele maggiordomo Alfred. Prima di assumere la forma che divenne poi la pellicola che conosciamo, il film passò attraverso diversi sceneggiatori e produttori, e diversi attori di indiscussa fama vennero considerati, e poi scartati per i vari ruoli: William Holden (Sovrintendente Gordon), David Niven (Alfred) e Peter O’Toole (Penguin) e per il ruolo di Batman: Mel Gibson, Kevin Costner, Tom Selleck. Quando la sceneggiatura venne proposta a Ivan Reitman, i nomi di Bill Murray e Eddie Murphy vennero proposti per interpretare rispettivamente Batman e Robin. Altri registi furono considerati per la pellicola: Wes Craven e Joe Dante tra gli altri. Alla fine la produzione scelse Tim Burton. Secondo la trama originale, il film doveva anche includere Robin e Penguin, che vennero poi rimossi nella versione finale. Quando venne annunciato che per il ruolo del protagonista era stato scelto Michael Keaton, che aveva appena finito di girare “Beetlejuice”, la produzione ricevette più di 50.000 lettere di protesta dai fan del Comic, i quali temevano un ritorno del Batman semicomico degli anni 60; e invece come sappiamo tutti, l’interpretazione di Keaton fu all’altezza dei fumetti di Kane e Finger.
Il film ha la particolarità di rivelare le origini sia di Batman (particolare solo brevemente menzionato nella serie TV del 1966) e del Joker (mai rivelato sul grande schermo prima, solo nel fumetto “The Man Behind The Red Hood” anche se con una importante variante). La pellicola fa tornare Batman al suo ruolo originale, così come venne inizialmente concepito da Kane e Finger: atmosfere cupe e tenebrose, Gotham City infestata da criminali e corruzione, e un vendicatore mascherato quasi invisibile che opera nell’oscurità.
a colonna sonora venne curata da Danny Elfman, già membro della band New Wave The Mystic Knights of the Oingo Boingo (successivamente abbreviato in Oingo Boingo). Elfman venne ingaggiato da Burton stesso, con il quale aveva già collaborato in due dei suoi film precedenti: “Pee-Wee’s Big Adventure” e “Beetlejuice”, in aggiunta Elfman aveva anche curato la colonna sonora di “Midnight’s Run” (Fuga di Mezzanotte). La produzione voleva ingaggiare anche Prince per scrivere le musiche delle scene con Joker, e Michael Jackson per un brano a sfondo romantico e per dare una ulteriore spinta commerciale al film, ma Burton rifiutò categoricamente dichiarando “non stiamo girando Top Gun”. Alla fine si raggiunse un compromesso, e Batman divenne il primo film con due colonne sonore: una scritta da Elfman, e l’altra di Prince. Il risultato fu decisamente un successo: le musiche di Elfman sottolineano ancora di più le atmosfere cupe di Gotham City, mentre i pezzi decisamente più frizzanti di Prince accompagnano le variopinte malefatte di Joker.
Il film vinse un Oscar per il design.
Tre anni dopo, nel 1992, ancora Tim Burton produce (con Denise Dinovi) e dirige “Batman Returns”. È ancora Michael Keaton a vestire i panni dell’eroe mascherato, ed è nuovamente Michael Gough ad interpretare Alfred. Ma questa volta i Villains sono due: Penguin, interpretato da Danny Devito, e Catwoman con il volto di Michelle Pfeiffer. Nel cast anche l’ottimo Christopher Walken nei panni di Max Schreck (un nome che richiama l’omonimo attore tedesco dell’epoca del muto, che interpretò il sinistro Conte Orlok nel “Nosferatu” di Murnau del 1922). Nel ruolo del padre di Penguin Paul Reubens; questo ruolo venne originalmente proposto a Burgess Meredith, che interpretò Penguin nella serie TV del 1966, ma il famoso attore dovette rinunciare a causa dei gravi problemi di salute che stava attraversando.
Nella pellicola Burton ancora una volta ricrea le atmosfere di Gotham City del fumetto originale, e se possibile, un Batman ancora più cupo e tenebroso. L’interpretazione di Devito è magistrale, in particolare la toccante scena finale, con la processione di pinguini che assistono alle fine del loro monarca.
Il film è girato prevalentemente in interni, un fattore ricorrente in molti film di Burton. Per ricreare il covo sotterraneo di Penguin, e la grandiosa Gotham Plaza (che ricorda molto il Rockefeller Centre di New York) vennero utilizzati i due teatri di posa più grandi esistenti all’epoca, rispettivamente lo Stage 12 degli Universal Studios, e lo Stage 16 dei Warner Bros Studio, entrambi a Los Angeles. Per l’antro di Penguin venne costruita una enorme vasca contente due milioni di litri d’acqua. Molti dei pinguini usati sul set erano veri animali, il che scatenò alcune proteste da parte dei gruppi animalisti. La produzione replicò diffondendo i dettagli di come gli animali venivano trattati: venne loro destinata una piscina, refrigerata da 500 Kg di ghiaccio ogni giorno, e pesce fresco consegnato direttamente dal porto giornalmente. Quando i pinguini dovevano recitare, il set veniva refrigerato fino a due soli gradi, il che risultava di loro gradimento, un po’ meno a Michelle Pfeiffer, che doveva recitare indossando soltanto un costume di latex. E a proposito di costumi, l’impressionante make-up di Danny Devito venne disegnato da Stan Winston in persona, un esperto di effetti speciali, con titoli del calibro di “Alien”, “Terminator”,” Predator” e “Jurassic Park”, e che tornerà a lavorare con Burton l’anno successivo sul set di “Edward Scissorhands” (Edward Mani di Forbice).
La colonna sonora venne nuovamente, e questa volta interamente, affidata a Danny Elfman, il quale creò un album tra i più lunghi nella storia dei soundtrack: 95 minuti. Tra i brani compare anche l’accattivante Face To Face, scritto da Siouxsie and the Banshees e da Elfman stesso, che venne utilizzato come promo per il lancio del film; del brano esistono due versioni in formato videoclip, più un remix realizzato dal gruppo Inglese 808 State. Purtroppo il film segna anche l’inizio del declino della collaborazione e dei rapporti tra Elfman e Burton, il cui deterioramento si acutizzò sul set di “Nightmare Before Christmas”, e che ne provocò la permanente separazione.
Altri tre anni, e nel 1995 esce il terzo dei Batman di nuova generazione: “Batman Forever”. Il film vede diversi cambiamenti: Tim Burton passa alla produzione, ed alla regia viene chiamato Joel Schumacher, che aveva raggiunto la notorietà per aver diretto, tra gli altri, “St. Elmo’s Fire”. Ad interpretare Batman arriva Val Kilmer, noto per aver interpretato Jim Morrison nel film “Doors” di quattro anni prima. Compare anche Robin (del quale vengono narrate le origini), interpretato da Chris O’Donnell. Si contano anche due Villains: Jim Carrey nei panni di The Riddler, e Tommy Lee Jones in quelli di Two-Faces. Completa il cast Nicole Kidman, che interpreta Chase Meridian, una studiosa di psicologia, e per la quale Bruce Wayne ha un particolare interesse. Già presenti nei due film precedenti, Michael Gough (Alfred) e Pat Hingle (Sovrintendente Gordon).
La colonna sonora venne curata da Elliot Goldenthal, che prima di questo film aveva curato le colonne sonore, tra gli altri, di “Alien 3”, “Demolition Man” e “Interview With the Vampire”. Goldenthal venne scelto da Schumacher in persona. La Warner Bros chiese un film meno oscuro dei precedenti, e anche la colonna sonora doveva essere in linea. Questa ebbe un notevole successo, allo stesso livello di quella di Prince del primo film. Solo 5 dei brani inclusi nel disco facevano parte della colonna sonora del film, tra quelli aggiuntivi ricordiamo pezzi degli U2, Seal, Method Man, Nick Cave, M. Hutchence (INXS), Massive Attack. Inclusi nel film due brani di The Flaming Lips e Brandy.
Nonostante il successo al botteghino (il film incassò più del suo predecessore), Batman Forever non incontrò i favori della critica, che lo giudicò troppo intricato e “rumoroso”.
Ancora Joel Schumacher dirige nel 1997 “Batman and Robin”, il primo della serie senza il contributo di Tim Burton. Chris O’Donnell interpreta ancora Robin, ma il ruolo di Batman viene affidato a George Clooney, che un anno prima aveva girato “From Dusk Till Dawn” (Dal Tramonto all’Alba) con Rodriguez e Tarantino. Fa la sua comparsa, dopo 31 anni, Batgirl, interpretata da Alicia Silverstone. I villains di turno sono Arnold Schwarzenegger (Mr. Freeze) e Uma Thurman (Poison Ivy); i soliti Michael Gough e Pat Hingle riprendono ancora una volta i panni di Alfred e Gordon. Anche parte del cast Elle McPherson, nella parte della fidanzata di Bruce Wayne, Julie Madison. Per la parte di Mr. Freeze venne anche considerato Patrick Stewart (Star Trek – the next generation”), ma la produzione decise poi per Clooney, il quale divise il suo tempo tra le riprese di Batman and Robin, e la serie TV “ER”, che girava in contemporanea. Il film contiene una citazione riferita allo scrittore di inizio secolo H.P. Lovecraft: mr. Freeze viene rinchiuso nel manicomio di Arkham: è questa una cittadina inesistente, nata dalla fantasia dello scrittore, e ubicata nel New England americano.
La colonna sonora fu nuovamente affidata a Elliott Goldenthal, come il precedente film, e anche in questo caso vennero inclusi brani di gruppi popolari, quali R.E.M., Smashing Pumpkins, Goo Goo Dolls. Il brano degli Smashing Pumpkins The End Is The Beginning Is The End vinse un Grammy Award un mese prima dell’uscita del film.
La risposta del pubblico negli USA non fu soddisfacente: La concomitante uscita di tre film importanti quali “Face/Off”, “Hercules” e “Men in Black” ebbe un impatto negativo sul botteghino, mentre all’estero l’affluenza fu decisamente migliore. La critica invece fu decisamente negativa, giudicando il film caotico, troppo prevedibile e per nulla aderente ai fumetti di Batman.
Dopo il parziale insuccesso di “Batman e Robin”, diversi progetti videro la luce ma morirono prima di diventare pellicole: Un quinto film, che doveva essere intitolato “Batman Unchained” venne cancellato dalla Warner Bros; uno spin-off dedicato a Robin venne discusso ma mai realizzato; Lee Shapiro e Stephen Wise (due fan dei comics di Batman) proposero alla Warner una sceneggiatura intitolata “DarKnight”, in cui Batman si ritira dalla lotta contro il crimine, per tornare però a combattere un malvagio uomo pipistrello che ne emula le gesta; dopo varie discussioni, la Warner decise di non procedere; due ulteriori titoli non videro mai la luce: “Batman Year One” e “Batman Beyond”.
Altri 18 anni dovranno passare prima della ricomparsa di Batman al cinema, e sarà un ritorno in grande stile.
Ma questa è, di nuovo, un’altra storia.
(Continua)