Mark Hollis, è già passato un anno.
Il 25 febbraio di un anno fa se ne andava all’improvviso e in silenzio Mark Hollis. Aveva 64 anni e non era più in attività dal 1998, anno in cui uscì il suo unico e indimenticabile album da solista. Titolare insieme ai suoi Talk Talk di una delle vicende artistiche più strane della storia della musica, il gruppo conobbe l’enorme successo negli anni ’80 grazie agli album “It’s My Life” e “The Colour of Spring” e a canzoni dal grande appeal radiofonico come Such a Shame e Life’s What You Make it. Il repentino cambio di stile portò alla luce “Spirit of Eden” e “Laughing Stock”, due dischi che verranno nel tempo riconosciuti come autentici capolavori e vere pietre d’angolo per la grande innovazione musicale che portarono. Non se ne accorse il grande pubblico, la mancanza di singoli da classifica e le atmosfere sospese ed eteree che si ascoltano causarono un notevole calo di vendite e portarono il gruppo allo scioglimento. Mark Hollis aveva realizzato i suoi veri capolavori, fece ciò che si era prefissato e che voleva pubblicare, infischiandosene delle leggi di mercato, consapevole del rischio di scomparire completamente dalle scene. “How to Disappear Completely” è il titolo di una canzone dei Radiohead, uno dei tantissimi gruppi che non sarebbero nati non fosse esistita l’enorme, gentile e timida figura di Mark Hollis.
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