Siate gentili con noi TRUZZI, teniamo famiglia
Neanche nel finale di “Blade Runner” si vedeva tanta pioggia come quella che ha accompagnato il concerto dei Truzzi Broders, venerdì 22 novembre a Volpiano (TO), per il lancio ufficiale del nuovo lavoro “C’è Qualcuno”.
Cronaca di una serata iniziata con un brivido gelido, come l’acqua che inzuppa ovunque, quando ci si accorge che il rullante ha qualche complicazione: “Houston, abbiamo un problema”, ma ovviamente in truzzese la frase viene compitata in altro modo, il cui finale più elegante è “minchia”.
Dopo aver risolto l’intoppo con un prestito fortuito (il mondo della musica è anche fatto di fratellanza) e un veloce soundcheck, ci avviamo alla vicina pizzeria, dove lo staff al completo, compreso l’intruso che vi scrive, si dedica ad un momento di piacevole convivialità, poiché due dei musicisti (e il loro manager Massimo Perolini, nome che ai lettori di We Love Radio Rock dovrebbe dire qualcosa) vivono in questa località del Canavese.
Fino ad ora, tutto tranquillo.
Ma quando si accendono le luci sul palco, il vero truzzo, che racconta a modo suo la Torino dagli anni 80 ad oggi, esce fuori: testi tutti in italiano che raccontano con un giusto pizzico di ironia i tempi, davvero non belli, che stiamo vivendo, con la voce di chi come loro non molla mai, quella impersonata da Roby “Blues” Allazzetta.
Battono forte le bacchette sul rullante, mosse dalle mani poderose di Gianfranco “Hammer” Giacchi , per far esplodere i ritmi punk e rock che contraddistinguono la formazione e hanno colpito la scena con ritmo incalzante.
Renzo “Ziggy” Rolando ha truzzamente riffato linee di basso che sottolineano i suoi testi mai banali, sostenuto dalle corde di Armando “Flanger” Casaroli e Max “Taps” Tapparo. L’acciaio di questo rock necessitava di un metallo più dolce: Paolo “ Angelo” Parpaglione ha addolcito le note con il suo sax (mostrando la forza del soffio di chi oggi fa musica nei Bluebeaters), suonando non come ospite illustre, ma come il vero Truzzo onorario che è, avendo sempre partecipato alle loro incisioni.
Il concerto è generoso, come la band, e si apre proprio con la title track C’è Qualcuno.
E veramente c’è qualcuno che non si arrende, facendo una lista di quello che non gli va e dicendolo a gran voce: questo forse non cambierà la storia, ma aiuterà a pensare e forse cambierà qualcuno, e “c’è qualcuno che ci crede ancora”.
Le ore volano e mezz’ora dopo la mezzanotte, dopo due ore e mezza di show senza neanche una pausa, il salone si svuota, e mentre osservo ritirare gli strumenti e i cavi ( mi è sempre piaciuto seguire questa parte dell’omelia sonora, qui escono fuori le gioie e il sentimenti che non traspirano durante lo spettacolo), scopro che un ex abitante di Volpiano è venuto apposta da Carbonia (Sardegna) per questo evento e ripartirà in mattinata per tornare a casa: piccoli e grandi gesti d’affetto che segnano il cuore, solo apparentemente duro, di un vero TRUZZO.