Nudi alla meta
L’appuntamento è di quelli imperdibili, per tutti, ma soprattutto per i ragazzi degli anni ’90, e io sono una ragazza degli ’90: ho ripescato il sorriso e la sfrontatezza dei vent’anni e sono andata a vedere “gli adulti non esistono”, lo spettacolo di Enrica Tesio e Mao Gurlino.
Tutto nasce dall’ultimo libro della nota scrittrice, “Filastorte d’amore: rime fragili per donne resistenti” (uscito a maggio per Giunti Editore, nelle migliori librerie, meglio se indipendenti). L’amico e icona degli anni ’90 – ma anche 2000! – Mao, le ha lette e ha deciso di trasformale in canzoni, dando vita ad un album che vedrà la luce nel gennaio 2020, “Nove canzoni d’amore”.
Dopo una lunga girandola di presentazioni, con accompagnamento musicale, del libro lungo lo stivale, i nostri eroi, novelli paladini della poesia, hanno messo a punto la migliore delle formule: i due artisti torinesi, ognuno col proprio linguaggio (lei alla prosa e lui alla musica), non ci hanno raccontato “come eravamo”, ma come siamo, portando in scena riflessioni e ironie sulla quarantolescenza,la seconda adolescenza che è toccata in sorte a moltissimi dei quarantenni del nuovo millennio.
Che fate, scuotete il capo? Eppure sapete bene che è vero. Gli adulti maturi dalle incrollabili certezze non ci sono più; il lavoro è precario, i sentimenti incerti e mutevoli, il desiderio di seguire le proprie passioni è lo stesso dei vent’anni, ma le possibilità sono molto più ampie, solo chi ha figli non troppo grandi millanta, a loro esclusivo beneficio, certezze che non ha.*
Enrica, che è anche lei una ragazza degli anni ’90, ce lo racconta molto bene, in uno dei suoi monologhi più riusciti che, in un’Hiroshima mon amour strapieno, apre lo spettacolo a cui dà il titolo: gli adulti non esistono, non più, facciamocene una ragione.
I due sono inarrestabili e per più di due ore raccontano il mondo di oggi: Enrica è inarrestabile e ne dipinge i tratti con sagacia e talvolta aperta comicità, arrivando a rivelare agli uomini presenti i dolori della ceretta inguinale, alternata a momenti anche amari. “Rime tempestose. Gli amanti non sanno fermarsi”, per me, è sempre una coltellata al cuore.
A far da contraltare, la bella voce calda di Mao, accompagnato solo dall’inseparabile chitarra, che ci consegna le sue nuove canzoni, la poesia che si fa musica d’autore e che completa la magia.
Anche “Nudi alla meta”, il primo singolo estratto dal disco, reperibile su qualsiasi piattaforma da youtube a napster e spotify, che è la trasformazione musicale delle Rime tempestose, mi fa lo stesso effetto.
Mi guardo in giro, scruto i volti del pubblico: la maggior parte dei presenti è sui quaranta, molte sono donne ma ci sono anche parecchi rappresentanti del sesso forte, le espressioni sui loro volti vanno dal pensieroso al commosso, intervallati dalle inevitabili risate che la pungente ironia della Tesio sa sempre strappare.
Alla fine saranno tutti emozionati dall’essersi riconosciuti, nelle parole di Enrica, nella musica e nella voce calda di Mao. Si sentiranno anche loro, come me, capiti e raccontati al meglio, si sentiranno arrivati alla meta, nudi, e finalmente più leggeri.
Fidatevi di una vecchia ragazza: se questi due meravigliosi quarantolescenti andranno in scena dalle vostre parti, non perdeteli: musica d’autore e letteratura d’autore, insieme, sullo stesso palco, a parlare di noi. Quando vi ricapita?