POLICE: Invisible Sun
Mister Fantasy anticipa di quasi tre mesi la nascita di Mtv, Giaccio e Massarini ci avevano visto giusto e per tempo. Il format del videoclip era il nuovo, la next big thing su cui puntare.
La prima puntata porta la data del 12 maggio 1981, schiacciata in mezzo tra la morte di Bob Marley e l’attentato al Papa.
Primo video trasmesso, vai a capire perche’….Kiki Dee.
Ma in quell’ 81 erano due le band che in Italia spopolavano.
Erano ovunque, sulla stampa, in radio, negli ultimi juke box, sulla bocca di chi sapeva di musica e anche di chi non sapeva.
E ovviamente la bocca dei primi progressivamente si storceva man mano che il volgo generalista si appassionava.
Police e Dire Straits i loro nomi.
Erano il “nuovo”, la cosa del momento (sebbene naturalmente in uk e negli States ci fossero cose ben piu’ audaci).
L’uomo in bianco dedico’ il giusto spazio ad entrambi.
Invisible Sun e’ il primo video dei Police a distaccarsi dal cliche’ che li aveva visti fino ad allora improvvisare sostanzialmente dei balletti spesso imbarazzanti davanti alla telecamera davanti a sfondi differenti. Un evidente utilizzo ancora adolescenziale del nuovo medium da parte loro.
Invisible sun parte subito con un bianco e nero sfocato, immagini di repertorio che riprendono la vita di tutti i giorni in qualche citta’ dell’Irlanda del Nord.
Bobby Sands si era lasciato morire il 7 maggio, giusto una settimana prima della messa in onda della prima puntata.
I 66 giorni di sciopero della fame nel carcere di Long Kesh avevano lasciato un segno lacerante sulle coscienze in tutt’Europa.
E, prima che arrivino gli U2 di War, anche il pop-rock dei Police, ci immerge le mani, con un suono piu’ minaccioso e oscuro nelle strofe che comunque non rinuncia alla consueta cantabilita’ nell’inciso: “there has to be an invisible sun”.
Il video racconta la quotidianita’ a Derry, o Armagh, o Belfast; bambini che scorazzano in strada, carrozzine, donne fuori dagli usci, camionette dell’esercito, militari che corrono.
Temi che sono poi stati riproposti spesso anche dalla cinematografia (The Boxer, Bloody Sunday, Nel Nome del Padre, il capolavoro Hunger e il recente ‘71 tra gli altri).
Sulle immagini in grigio appaiono e scompaiono sovrapposte quelle dei tre musicisti in un colore sbiadito. Semplice ed efficace. Decisamente un passo avanti per il trio biondo.